mercoledì 31 gennaio 2007

Il manifesto del Comitato

NOTAV COMITATO AMBIENTALISTA DELLA COLLINA TORINESE

Il Comitato è un raggruppamento spontaneo di cittadini dei territori di San Mauro, Castiglione, Gassino, San Raffaele, Sciolze, Rivalba, Cinzano, ecc...
Scoperto che sul progetto della Ferrovia ad Alta Capacità Torino-Lione, uno dei siti di smaltimento e di stazionamento del materiale di scavo dei tunnel (materiale presumibilmente contente amianto e uranio) era individuato nei territori tra San Mauro e Castiglione, il 10 febbraio 2006 si sono costituiti in Comitato NOTAV locale.
Successivamente compiendo una analisi più approfondita delle implicazioni tra il territorio in esame e alcune infrastrutture in progetto o in realizzazione e lo stato del patrimonio ambientale, storico-architettonico e culturale a continuo rischio, hanno deciso di strutturarsi anche in Comitato Ambientalista.

Ci vogliamo occupare di:

Lo smarino della Valle di Susa
Il trasporto e l’immagazzinamento di un lotto di materiali di scavo per la costruzione della Ferrovia ad alta capacità Torino-Lione, che presumibilmente saranno ricchi di materiali pericolosi quali amianto e di uranio e che nel progetto ITALFER sono previsti in quantità di circa 25.000 camion nella Cava di Castiglione e di San Mauro.

IL PONTE si Gassino
Un opera che costerà circa 50 milioni di euro che dovrebbe risolvere il problema del traffico sulla statale 590, ma nessuno ci dimostra come lo risolverà visto che gli studi preliminari sono carenti. Forse porterà ancora più traffico perché si sente già parlare di una zona industriale nelle sue prossimità e un piano edilizio nella zona verde collinare nelle vicinanze.

La Gronda est
Si è dichiarato che tutte le tangenziali devono chiudere a cerchio e perciò la tangenziale di Torino manca di un pezzo di completamento. Ma la “Gronda Est” non sarà una tangenziale, non si capisce a chi serva, ma la sua costruzione intaccherà in modo definitivo l’unico polmone verde della Collina Torinese.

La viabilità locale
Proponiamo delle alternative al Ponte e alla Gronda Est: perché non si pensa a utilizzare il Canale dell’Enel chiedendone la dismissione per realizzare un tratto di metropolitana da Chivasso a San Mauro.
Perché il servizio pubblico intercomunale di Torino non prosegue fino a Gassino?
Perché Gassino e Settimo non hanno collegamenti pubblici, ora che alcuni servizi di Settimo potrebbero interessare anche ai cittadini della Collina del Gassinese?
Perché Castiglione stà pensando ad una circonvallazione per snellire in traffico sulla statale 590 e invece Gassino non si esprime?
Perché anziché la Gronda Est non si elabora un miglioramento dell’attuale asse stradale della S.P. 122 Chieri – Castiglione?

La salvaguardia del territorio
Il nostro territorio è tra il Parco Fluviale del Po e il Parco della Collina (Superga e Castagneto Po), è ancora un notevole “polmone verde” a disposizione non solo della popolazione di questo territorio. Vogliamo essere una realtà molto attenta ad ogni sua trasformazione o tentativi di attacco da parte di chicchessia.

Le macro emergenze del territorio
Due le abbiamo individuate, ma altre potrebbero ancora essere nascoste: la ex cava a cielo aperto a Bardassano, mai risanata dopo il periodo di estrazione e il “Villaggio inglese” a San Gioanin di Rivalba, speculazione edilizia mai conclusa e ora presa di mira dai motociclisti che stanno distruggendone il bosco e il sottobosco

Alcune “stranezze” nel nostro territorio
Una pista ciclabile da Torino a Chivasso che nei territori da San Mauro a Chivasso oltre ad avere un percorso molto strano (quasi a non “scomodare” qualche interesse di cavatori e proprietari terrieri) non è assolutamente “difesa” né migliorata.
Un “tiro a volo” in pieno Parco Fluviale, sempre più attivo e che bisognerebbe verificare se non scarica anche i piattelli infranti dentro l’alveo del fiume.
Una strana interruzione della pista ciclabile tra Torino e San Mauro sulla parte collinare che da più di un anno impedisce una continuità di fruizione da parte dei cittadini.
Il ritorno di permessi di escavazione di ghiaia in zona fluviale da parte della Regione Piemonte (uno di questi anche nell’alveo del fiume), dopo che per anni erano stati sospesi e in mancanza di una parte di recupero ambientale di tutta la fascia fluviale da San Mauro a Gassino.

Le pre-esistenze storiche-architettoniche
Abbiamo un patrimonio molto interessante di beni che non sono censiti dalle sovrintendenze, ma sono sicuramente di notevole pregio storico e architettonico. Perché non proteggerlo? Abbiamo esempi notevoli di “vigne” (vecchie ville padronali di nobili famiglie torinesi del 700-800), di edifici storici (chiese, portici, case), il marmo di Gassino (roccia dell’eocene affiorante solo in questa zona del Piemonte, utilizzata nel passato come materiale di pregio di cui sono adorni alcuni importanti monumenti del nostro territorio e della citta di Torino) Mentre da una parte nel “Piano Territoriale di Coordinamento” della Provincia di Torino dell’aprile 1999 sulla Scheda dei Beni Culturali Architettonici e Urbanistici per il Comune di Gassino si trova un meraviglioso spazio bianco, si stanno iniziando ora in alcuni Comuni interventi urbanistici che hanno già portato ad alcune demolizioni di edifici di interesse storico e architettonico.


La nostra filosofia e il nostro modo di lavorare

Non è dire NO a TUTTO e a priori
E’ invece l’atteggiamento di attenzione ai problemi che parte da una raccolta delle informazioni necessarie a capire i problemi e tutte le loro implicazioni ambientali. Pretendiamo a questo punto che tali informazioni vengano messe a disposizione da parte dei decisori, sia politici che amministrativi, e che siano a loro volta rese fruibili in forma comprensibile Qsee siano anito un quali per il resto della popolazione meno incline a fare questo percorso conoscitivo.
E’ dimettersi a disposizione della popolazione per raccogliere tutte le istanze alle problematiche di cui ci occupiamo per far sentire in modo forte la nostra voce di cittadini alle istituzioni e ai partiti.
E’ di fare, al termine di un percorso di conoscenza, proposte serie, articolate, scientificamente comprovate e se necessario anche alternative, ma che diano una reale risposta ai bisogni e alle esigenze della cittadinanza.

“Sarà dura”
Gassino giugno 2006